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Italiani ‘bocciati’ in igiene orale. Otto su dieci, ad esempio, non sanno che, per non rovinare lo smalto dentale, occorre aspettare mezz’ora prima di lavarsi i denti dopo aver bevuto una spremuta d’arancia o un bicchiere di vino. E’ quanto emerge dalla nuova indagine promossa dall’Osservatorio sull’igiene orale di AZ e Oral-B in collaborazione con Aidi (Associazione igienisti dentali italiani), per sensibilizzare i cittadini sui rischi e le conseguenze di una cattiva igiene orale.

La ricerca, condotta da Future Concept Lab su un campione di 700 persone di età compresa tra i 19 e i 75 anni, mette in luce sia alcune lacune informative degli italiani sia alcune strategie, semplici ma efficaci, per dare più valore ai comportamenti virtuosi.

Se esiste un 45% di persone che attua strategie di prevenzione, una buona fetta del campione tende a sottovalutare alcuni segnali d’allarme che a volte sono la conseguenza di cattive abitudini come: mordicchiare una penna, portare alla bocca i capelli, mangiarsi le unghie. Piccoli tic considerati irrilevanti da un terzo degli intervistati ai fini della salute orale che possono condurre a problemi con denti e gengive.

L’importanza di una più specifica informazione emerge anche in relazione all’igiene quotidiana. Le buone abitudini per la salute della bocca iniziano dal lavarsi i denti ma il 62,6% degli italiani bagna il dentifricio con l’acqua, diluendone così l’effetto, e il 78% circa sciacqua a lungo i denti con l’acqua dopo l’uso di spazzolino e dentifricio: sarebbe invece opportuno non insistere con il risciacquo, così la protezione garantita dal fluoro dura più ore.

E ancora. Quasi il 60% degli intervistati spesso o qualche volta indulge in spuntini notturni (si tratta soprattutto dei giovani) ma solo il 48% dichiara di lavarsi regolarmente i denti dopo questo piccolo piacere serale.

Gli italiani però non sono completamente sprovveduti. Pronti ad accogliere i buoni consigli sull’igiene orale, conoscono bene gli effetti dello spazzolino elettrico: il 58% sa che il suo uso porta a una rimozione fino al 100% di placca in più rispetto ad uno spazzolino manuale tradizionale (e sono in particolare i giovani a essere informati), anche se solo il 13,1% lo usa regolarmente (percentuale che sale al 23,2% tra i 20enni).

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Sandro Siervo

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