Collutorio
Il collutorio è un prodotto in soluzione utilizzato come sostegno ai normali metodi di igiene orale (spazzolino, dentifricio e filo interdentale). Nonostante i messaggi pubblicitari ne sottolineino insistentemente l’utilità nella prevenzione della placca, e nel trattamento di particolari condizioni del cavo orale, come gengiviti, afte ed alito cattivo, il collutorio rimane quindi uno strumento puramente ausiliario. L’utilizzo del solo collutorio non è infatti sufficiente per ottenere un’adeguata igiene orale, né tanto meno per rendere più bianchi i propri denti. Anzi, se prendiamo l’esempio dei collutori a base di clorexidina – consigliati in presenza di gengiviti croniche, patologie cariose molto aggressive o problemi importanti del parodonto – scopriamo che questi si associano molto spesso alla presenza di macchie nere ai denti ed alla lingua. Trattasi comunque di macchie superficiali, facilmente eliminabili durante l’igiene ambulatoriale. Analogo discorso per i collutori a base di fluoruro amminico e fluoruro stannoso.
Ingredienti comuni ai vari collutori sono ovviamente l’acqua ed i dolcificanti acariogeni, come xilitolo (che esplica anche una lieve attività antibatterica), sorbitolo, sucralosio e saccarina sodica. Talvolta, soprattutto nei collutori commerciali, ritroviamo anche una significativa quantità di alcool, usato soprattutto per esaltare il sapore del prodotto più che per le reali proprietà antibatteriche, particolarmente contenute alle concentrazioni usate. L’alcool può invece avere un effetto irritante sulla mucosa orale e secondo alcuni studi aumenterebbe il rischio di tumore alla bocca e al cavo orale.
In linea generale, i collutori si possono distinguere in due categorie: collutori medicati (venduti solo in farmacia) e collutori cosmetici (venduti liberamente). I primi contengono sostanze chimiche a potente azione antibaterrica (principalmente clorexidina), mentre nei secondi è preponderante la presenza di fluoro, che per la sua capacità di favorire la riparazione delle microlesioni dello smalto, è considerato un efficace agente contro la carie.
Collutori alla clorexidina (0,12 – 0,2%)
Questi collutori sono prescritti per il controllo chimico della patina batterica; la clorexidina, infatti, rappresenta un agente antisettico molto efficace, perché in grado di distruggere tutti i batteri presenti nel cavo orale con un effetto prolungato. Non a caso, è considerata l’agente chimico disinfettante – antiplacca per eccellenza. La potenza antibatterica della clorexidina, tuttavia, si accompagna ad effetti collaterali importanti, che impongono un utilizzo ponderato del collutorio: non più di due volte al giorno per periodi di due tre settimane, e solo su prescrizione del dentista.
Un uso inappropriato crea resistenza batterica ed infiammazione delle mucose; come ricordato, tende a macchiare i denti e, se usato per lunghi periodi in sostituzione dello spazzolino e del filo interdentale, risulta inefficace o addirittura dannoso, soprattutto perché sovverte l’equilibrio ecologico della flora batterica orale.
NOTA BENE: la clorexidina ha come effetto collaterale il fenomeno della pigmentazione del tartaro e della placca batterica adesa alla superficie dei denti.
Altri tipi di collutorio